

Come abbiamo riferito in articoli precedenti il progetto Flat Tax e’ in continuo flusso. Prima di tutto la Flat Tax del Governo Conte non e’ una vera flat tax come quella originalmente prevista sia dal senatore Siri che da Fondazione Magna Carta, Istituto Bruno Leoni e Forza Italia. La Flat Tax e’ adesso una ‘dual tax’ – con due scaglioni – e verra’ applicata in due fasi. Il governo infatti ipotizza una partenza in due tempi sulla Flat Tax: prima alle imprese e alle partite iva nel 2019, poi alle famiglie nel 2020. Lo ha anticipato Alberto Bagnai, parlamentare della Lega e uno tra i nomi considerati più probabili come possibile sottosegretario all’Economia. “Mi sembra che ci sia un accordo sul fatto di far partire la Flat Tax sui redditi di impresa a partire dall’anno prossimo.E poi a partire dal secondo anno si prevede di applicarla alle famiglie”, ha detto ospite della trasmissione Agorà (La Repubblica). Quindi non siamo piu’ in un territorio di Flat tax puro – infatti critici hanno cominciato ad affermare che il nuovo governo sta effettivamente e progressivamente abbandonando le promesse sulla Flat Tax.
Il senatore leghista Armando Siri, il padre della Flat Tax per la Lega, ha poi pero’ corretto il tiro: “Allo stato attuale posso dire che non è vero dal prossimo anno la Flat Tax entrerà in vigore solo per le imprese, ma che ci sarà anche per le famiglie. Poi tutto sarà a regime per il 2020”. “La cosa richiede complessità”, ha aggiunto. “Adesso preferisco non entrare nel merito perchè altrimenti facciamo dei pasticci. Stiamo facendo la più grande riforma fiscale dal Dopoguerra ad oggi per cui se la semplifichiamo così diventa tutto strumentale”. Il senatore chiarisce che “si deve partire con degli step: il sistema è diverso perchè la Flat Tax per le imprese c’è già e noi la estendiamo anche alle società di persone, alle Partite Iva etc… Si tratta già di una riforma storica perchè viene trasferito a cinque milioni di operatori quello che oggi è solo per 800 mila imprese, visto che solo le società di capitali hanno la Flat Tax. Poi per le famiglie cominceremo già dal 2019 con dei paramentri che andranno a perfezionarsi nel 2020 fino a completarla”. Inizialmente, conferma Siri, saranno favorite le famiglie con molti figli. Per quanto riguarda i costi, e in particolare per il primo step della Flat Tax che entrerà in vigore dal 2019, Siri risponde così: “è una domanda da un milione di dollari. Costerà più o meno 30 miliardi di euro”, conclude il senatore Siri.
Le incertezze poi sul futuro della Flat tax aumentano a mano a mano che aumentano le preoccupazioni per i saldi di finanza pubblica per il 2018 e lo stato dell’economia Europea ed Italiana. Le ultime dal dicastero dell’Economia sembrano suggerire un rallentamento: si parala di riforma del fisco nel lungo periodo. Con una flat tax non immediata ma da studiare, tanto che allo scopo sarà istituita una task force fiscale. È questa la ricetta del ministro dell’economia, Giovanni Tria, sulle linee programmatiche del suo dicastero, enunciata ieri alle commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato. Sulla flat tax Tria ha sgombrato il campo dai dubbi: «Non è in discussione l’obiettivo della flat tax ma come ci si arriva: l’idea è che bisogna partire oggi ma il programma di governo è un programma di legislatura. Se non si rinvia bisogna trovare un cronoprogramma per l’applicazione progressiva di una forma di flat tax». Tria ha annunciato l’arrivo di tre task force: «Welfare, fisco e investimenti pubblici d’intesa con tutti i ministeri interessati». La task force sul fisco, in particolare, «analizzerà i profili di gettito e distributivi connessi alle ipotesi di riforma in direzione della flat tax, in un quadro coerente di politica fiscale». Una delle priorità del governo, dunque, è «la riforma delle imposte dirette con l’obiettivo prioritario di ridurre gradualmente il carico sui redditi bassi e medi e la piccola impresa».
Quindi da Flat Tax si passa a ‘dual tax’, poi a riforma in due fasi e infine a graduale riduzione del carico fiscale. Ma le speranze dei ‘Flat Liners’ non sono morte: questo governo ci sta abituando a rapidi cambiamenti e non si puo’ dire dove si arrivera’.